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Il panorama italiano delle start up

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Nel contesto attuale di recessione economica, i temi delle start up e della sharing economy sono attuali e sempre più rilevanti.

In confronto alla situazione internazionale l'Italia ha avuto un po' di ritardo in tema di cultura dell'innovazione e di politiche nella promozione delle aziende. 
Per la prima volta nel nostro ordinamento è stata definita la parola start up solo nel 2012 con la Legge 221/2012 che prevede una serie di misure sul fronte della semplificazione amministrativa, del mercato del lavoro, delle agevolazioni fiscali e del diritto fallimentare. 
Queste agevolazioni coinvolgono società che rispettano la definizione di startup innovativa: si possono iscrivere le realtà nascenti e quelle esistenti da non più di quattro anni.

 

Diamo i numeri...

I numeri però sono assolutamente in crescita. Dal 2013 alla fine del 2014 le startup innovative sono passate da 1227 a 2716. Siamo in attesa per i dati relativi al 2015, che saranno probabilmente raddoppiati. Anche gli incubatori e gli acceleratori di start up sono aumentati in modo esponenziale e sono concentrati in Lombardia (al primo posto), seguita da Veneto, Toscana, Emila Romagna, Lazio e Campania...
Anche se con netto ritardo rispetto agli Stati Uniti, Israele, Germania o Francia, l'Italia sta promuovendo una visione più favorevole all'innovazione ed i nuovi provvedimenti ne sono l'esempio. 

Innovazione deve essere la parola chiave per lo sviluppo economico.

L'Italia, paese di artigianato, made in Italy, passione ed avanguardia, deve puntare sicuramente su questi elementi. Deve diventare nel futuro più immediato un paese che incarna non solo storia e cultura, ma anche progresso. Un luogo dove chiunque, giovane e non giovane possa avere l'opportunità di trasformare il proprio talento in imprenditoria.

Gli investimenti dagli investitori istituzionali verso le start up di hi-tech sono ancora bassissimi: nel 2014 sono stati un ottavo rispetto alla Francia e Germania e un quinto rispetto alla Gran Bretagna.
Secondo i dati di analisi emessi dal rapporto stilato dal Ministero dello Sviluppo Economico, con i dati aggiornati allo scorso dicembre, le start up di successo quotate in borsa sono ancora rarissime. Più della metà delle start up attive hanno solo un dipendente.
Ma ricordiamoci che è solo l'inizio! 

Tantissimi sono i contest e le competition aperti ogni anno. Solo qualche settimana fa ti ho accennato di alcuni eventi digitali ed il concorso di it.cup a Pisa il prossimo ottobre, ma ce ne sono moltissimi altri: dal Premio Marzotto alla 360by360 competition , dalla call for ideas di Tim WCap al Wind Business Award a Edison Start ...
 
Se punti all'imprenditoria digitale e sei uno studente, potresti sfruttare l'estate come studio ed esperienza di formazione. Vorrei segnalarti alcune summer school che ti potrebbero interessare nelle prossime settimane:
  1. Rena Summer School : dal 28 agosto al 2 settembre a Matera, un'occasione per visitare la meravigliosa città dei sassi ma anche per studiare temi riguardanti policy, engagement, markets, ecc.
  2. Euro Progettazione Management: da settembre ad ottobre 2015 a Roma. 
  3. Summer School sui temi dell'economia presso l'Università di Urbino : dal 7 all'11 settembre e riguarderà il sistema economico in Italia ed in Europa.
  4. African Summer School : a Verona dal 27 luglio al 1 agosto. I partecipanti potranno partecipare al contest Business incubator 4 Africa che premia le migliori idee imprenditoriali.
  5. Summer CAmP Art Hub Carrara : dall'8 al 12 settembre con workshop e laboratori.
Se hai un'idea non tenerla per te, prepara un progetto e diventa l'imprenditore di te stesso!